I week end di relax consigliati da dilloconunfiore by Dilloconunfiore


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Questa pagina contiene link ad itinerari e luoghi consigliati per chi vuole trascorrere qualche giorno alternando buona cucina, passeggiate nel verde, attività fisica, cure di bellezza, insomma tutto quanto si può architettare per evadere dallo stress quotidiano.Gli itinerari sono tutti sperimentati personalmente dal nostro staff o provenienti da segnalazioni dei nostri amici navigatori del sito dilloconunfiore. e non sono in alcun modo collegati al sito dilloconunfiore. Quando consigliamo strutture ricettive come alberghi, agriturismo, aziende agricole o parchi tematici, vi indichiamo anche il numero di telefono in modo che possiate effettuare una verifica delle condizioni prima di organizzare il viaggio. VI inseriamo in questa pagina un comodo motore di ricerca dove potete reperire i riferimenti (numero di telefono e indirizzo) delle strutture citate nella pagina.

Abruzzo

Week-end di relax al Casale le Crete (Tagliacozzo) in Abruzzo

Un fine settimana di relax in una piccola struttura abruzzese, a un'ora di macchina da Roma, per scoprire un'Italia ricca di bellezza. Il casale le Crete offre una "formula coccole" che prevede un trattamento speciale, dai fiori in camera all'aperitivo biologico, dalla vasca idromassaggio alla possibilità di un trattamento shiatsu.
Primo giorno:
arrivo a Tagliacozzo in tarda mattinata, senza fretta. Visita alla cittadina di Tagliacozzo, con la sua bella Piazza dell'Obelisco e i suoi vicoli antichi. Vi consigliamo anche due artigiani, per possibili acquisti: l'"Alce" con la lavorazione del cuoio e "La papeterie", una giovane artista che produce bellissimi oggetti di carta, quaderni, rubriche, cornici e tanto altro. All'ora di pranzo vi consigliamo una sosta alla "Vecchia Posta", proprio nella piazza centrale, un ristorante con ottima cucina, pasta fatta in casa, nella tradizione abruzzese e con molti piatti a base di verdure. Il pomeriggio passeggiata dal Casale Le Crete fino al paesino di Sorbo, meno di un'ora di cammino per vedere gli splendidi panorami sul Monte Velino e un paese intatto e quasi abbandonato. Rientrati dalla passeggiata, per chi vuole un bel massaggio shiatsu e un aperitivo nel giardino del Casale in estate, vicino al camino in inverno. Cena nel paese medievale di Scurcola Marsicana, in una trattoria casareccia ma di ottima qualità, l'Antica Taverna del Corso.
Secondo giorno:
Al mattino sveglia senza fretta e colazione al Casale, in giardino in estate e vicino al camino in inverno. Vi verranno serviti dolcetti fatti in casa, yogurt fresco con frutta, marmellate di uva e di rosa canina, e per chi vuole uova fresche e formaggio paesano. Al pomeriggio visita di Alba Fucens, scavi archeologici di età preromana e romana, con un bellissimo anfiteatro e una cornice di montagne tutt'intorno. Anche la chiesa medievale di San Pietro merita una visita. La sera, sulla via del ritorno verso Roma, per chi non ha fretta, consigliamo il miglior ristorante d'Abruzzo, a Carsoli, un vero regalo al nostro palato, "L'Angolo d'Abruzzo".
Nuovo itinerario consigliato il 25 giugno 2010 da Luca Gianotti di Casale le Crete

Toscana

Itinerario in Toscana: Monte Argentario, Costa d'argento e scavi etruschi

Partendo dalla laguna di Orbetello, assistiamo a una meraviglia naturale nel sud della toscana formata da due specchi d'acqua divisi da una lingua di terra dove sorge il paese di Orbetello. Vista dall'alto la sua forma ricorda una nave ancorata nella laguna. Il paese infatti sorge sulla piccola penisola circondata dalle lagune di Levante e di Ponente divise da una diga artificiale che, dal 1841, unisce la città al promontorio di Monte Argentario. Le lagune sono chiuse da due lingue di terra dette tomboli della Feniglia e della Giannella, che offrono al visitatore diversi chilometri di incantevoli spiagge. Dal lato mare il tombolo si distende per chilometri in spiaggia finissima fino alla foce dell'Albegna, separato dalla strada che lo solca da strisce consistenti di folta macchia mediterranea. La Feniglia è il regno incontrastato delle più svariate tonalità di verde e di gradevoli profumi propri della macchia mediterranea resi più intensi dalla spiaggia di sabbia dorata lambita da acque limpidissime, che completa lo scenario di questo lembo di paradiso. Da Orbetello si raggiunge il monte Argentario, un Promontorio, interamente montuoso (m 635) caratterizzato da coste alte e rocciose, ricoperto da una vegetazione a macchia mediterranea alternata a zone terrazzate e coltivate a vigneti, offre bellissimi percorsi per gli amanti del trekking e due fantastiche perle che vi consigliamo di visitare: Porto Santo Stefano e Porto Ercole. Si può trascorrere piacevolmente il pomeriggio e rilassarsi in una delle piccole spiagge che si trovano lungo le coste o, in barca, costeggiare il promontorio fino a Porto Ercole. Venendo da qui si percorre una strada panoramica che arriva a Porto S. Stefano. Si tratta di un pittoresco borgo che ora, con i suoi due porti, è centro di attività commerciali basate sulla pesca e sul turismo. Il pesce fresco si può acquistare proprio nella piazzetta antistante il porto e, nei ristoranti, si può gustare dell'ottimo pesce oltre ai piatti tipici della cucina locale. Costeggiando il mare attraverserete tutto il porto del Valle con gli imbarchi per le isole del Giglio e Giannutri, le imbarcazioni da diporto e la flotta dei pescherecci; se arrivate nel pomeriggio vi potrà capitare di assistere allo sbarco del pesce fresco. Terminato il porto inizia lo splendido Lungomare dei Navigatori, disegnato da Giorgetto Giugiaro, che vi conduce verso il porticciolo della Pilarella. Riprendete adesso il Lungomare, dove le numerosissime panchine rivolte verso il mare, vi consentiranno di fare una pausa godendovi lo spettacolo del golfo dell'Argentario che "guarda" verso Talamone. Al Termine del Lungomare sarete arrivati in Piazza dei Rioni che, affacciata sul porticciolo, potremo definirla il "salotto" di Porto Santo Stefano. D'obbligo una sosta nei numerosi bar e ristorantini con terrazza sul mare, in qualsiasi ora del giorno, dalla colazione all'aperitivo al dopo cena, l'atmosfera rilassante di questo luogo vi regala dei momenti veramente piacevoli. In estate vi divertirete anche ad osservare i bambini locali che si tuffano a ripetizione nelle acque di questo piccolo porto. Dopo esservi riposati, risalite attraverso i suggestivi vicoli e scalinate del centro storico, per raggiungere la Fortezza Spagnola. Costruita nei primi decenni del XVII secolo e recentemete restaurata, è un bell'esempio di architettura militare spagnola. Il panorama che si ammira dalle sue terrazze è di una bellezza unica, inoltre questo storico edificio ospita le mostre permanenti dei Maestri d'Ascia e "Memorie Sommerse" con alcuni dei reperti archeologici recuperati nelle acque dell'arcipelago Toscano. La strada Panoramica costeggia la porzione dell'Argentario affacciata sul mare aperto, collega i due centri di Porto Ercole e Porto Santo Stefano, anche se attualmente, un'interruzione impedisce di percorrerla interamente in automobile. Guidare su questa strada è un piacere unico, oltre ad ammirare lo splendido panorama, si possono scorgere sul lato destro, verso il mare, i resti di una serie di torri costiere. La prima, visibile all'interno di un parco privato, è Torre di Lividonia costruita nel XVI secolo. Seguono la Torre della Cacciarella, quella di Cala Grande già riutilizzata come faro ed oggi parte integrante di una casa privata, la Torre di Cala Moresca di fronte all'isolotto dell'Argentarola, e la torre di Cala Piatti oggi inclusa nell'Hotel di Cala Piccola. Proseguendo sempre in direzione Porto Ercole, al termine di una ripida salita si aprirà davanti ai nostri occhi lo splendido panorama del golfo sottostante dove potremo scorgere senza difficoltà l'isola di Giannutri. A questo punto, lasciate la macchina o la moto e proseguite a piedi per un sentiero che si apre sulla destra. Il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere il sentiero che si affaccia sul mare, e da lì proseguire nella direzione dei ruderi che potremo visualizzare sulla cima del colle posto alla nostra destra. Raggiunto l'obiettivo, potremo ammirare i resti della torre di Capo d'Uomo, che probabilmente, aveva la funzione di raccogliere le segnalazioni emesse dalle torri della costa sud-occidentale del promontorio, per poi ritrasmetterle a Porto S. Stefano. La struttura, ampiamente danneggiata, domina la cala sottostante dalla cima di una parete rocciosa che scende a picco per 358 metri e si immerge nel mare sottostante. Il panorama è di una bellezza stupefacente! Tornando alla strada percorribile con l'automobile, proseguiremo in direzione Porto Ercole, dopo qualche chilometro la strada diventa sterrata con un fondo molto irregolare ed incontriamo (appena visibile) la torre quadrata della Maddalena. Anche questa come molte altre torri è stata realizzata nel periodo della dominazione senese e successivamente potenziata dagli spagnoli. Continuando nella solita direzione ci imbatteremo in successione nelle torri delle Cannelle e Ciana. Come detto in precedenza la strada è interrotta e con l'automobile sarete costretti a tornare a Porto Santo Stefano, potrete approfittarne per le foto su panorami mozzafiato. Dopo si può tornare indietro e arrivare a Porto Ercole. Al piccolo centro storico, racchiuso da mura, si accede attraverso la porta della Torre dell'orologio. Il piccolo borgo si svela ai nostri occhi come un caratteristico porticciolo dagli odori antichi, con le reti appoggiate sui caratteristici guzzi e con le facce dei pescatori segnate dal vento e dal mare . Il cuore antico di Porto Ercole si trova nel borgo all'estremità meridionale della baia: si accede a questa zona tramite la porta Pisana (Via Ricasoli), da qui si diramano un dedalo di vicoli e la cinta muraria, che abbracciando l'intero abitato va a ricongiungersi alla Rocca. In Piazza Santa Barbara, da cui si può ammirare un bel panorama sul porto, troveremo anche il palazzo del Governatore con la facciata in stile rinascimentale. La Chiesa più antica invece si trova sulla sommità del paese, di origine settecentesca. Forte Filippo, Forte Stella e la Rocca sono stati, per secoli, i baluardi difensivi del piccolo porto contro chiunque volesse effettuare razzie e scorribande sia dal mare che da terra. Forte Filippo si raggiunge tramite una stradina sul lato sinistro della strada poco prima di entrare in paese. La potenza di fuoco delle artiglierie del Forte, era completata dalla Batteria di Santa Caterina, una struttura edificata poco più in basso, che permetteva di far fuoco con tiri radenti e precisi. Per raggiungere la Rocca, torneremo sulla strada principale e seguendo via Caravaggio attraverseremo l'abitato di Porto Ercole, subito dopo l'ultima salita che conduce alla strada panoramica troveremo sulla sinistra la stradina che ci conduce alla Rocca. In basso, in direzione del porto, sono tutt'ora visibili i resti di un bastione poligonale che apparteneva alla batteria di Santa Barbara, che, come nel caso della batteria di Santa Caterina, completava le potenzialità di fuoco della Rocca. Infine dalle mura perimetrali la vista sul porto è mozzafiato. Sicuramente da non perdere! Tornando sulla strada panoramica, lasciandoci alle spalle il paesi di Porto Ercole, ed ammirando le scogliere sulla sinistra, dopo qualche chilometro incontreremo una deviazione a destra che ci condurrà dritti a Forte Stella. Questo Forte costruito nel 1557 ha la sua particolarità nella forma a stella; tutta la struttura è circondata da un fossato e l'unico punto di accesso è formato da un ponte levatoio. Terminiamo con una curiosità: passeggiando lungo il cortile, potrete notare un antico errore progettuale: infatti per consentire il cammino alla ronda lungo tutto il perimetro, fu necessario smussare ben tre punte della stella interna. Tornando in direzione della terraferma, si passa attraverso il Tombolo della Feniglia fino ad Ansedonia, a est della penisola. Nel 273 a.C. i Romani ci fondarono Cosa. Nel I sec. per via della malaria fu abbandonata per poi essere distrutta, nel V secolo, dai Goti. Nel medioevo fu costruita sui resti del tempio un castello, sotto cui si sviluppò il paesino Ansedonia, successivamente distrutto dai senesi. Nell'odierna Ansedonia si possono tuttora visitare gli scavi dell'acropoli e delle cinte di mura con tre porte e 18 torri. Ai piedi della rocca si trovava l'antico porto denominato "Portus Cosanus". Circa 15 km dopo Ansedonia, nell'entroterra su una collina verdissima si trova Capalbio, circondata dalla cinta di mura del XV secolo. Da qui si può godere un incantevole panorama di tutta la costa dell'Argentario. Sovrastante al paese si erge il Palazzo Collacchione, costruito sui resti di una fortezza aldobrandesca. A Garavicchio, poco più al sud-est di Capalbio, merita una visita Il Giardino dei Tarocchi dell'artista francese Niki de Saint Phalle, un parco artistico sito nella piccola frazione di Garavicchio che si ispira al mitico parco Guell di Barcellona realizzato da Gaudì. Vi consigliamo di non perdere l'entro terra maremmano, un fascino unico di come storia, tradizioni e natura si fondono alla perfezione. Meno 30 km da Capalbio si erge Manciano. La monumentale rocca, costruita dai senesi nel XV secolo, domina dall'alto il borgo medievale. Il cuore di questo piccolo centro agricolo rivela in ogni angolo il suo passato: vicoli stretti, con andamento ellittico e case impreziosite da elementi decorativi. Il "Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora" espone importanti reperti locali. Dopo innumerevoli curve, appoggiato su uno sperone di tufo appare Pitigliano: splendido borgo le cui case si confondono con la roccia sottostante e viceversa. Questa cittadina è uguale da secoli: un dedalo di vicoli che si susseguono, vicoli certe volte talmente stretti che una persona fa fatica a passarci. Qui ogni epoca ha lasciato un segno: etrusca, romana e medievale. Qui ogni popolo ha scavato il tufo creando una città sotto la città: cunicoli, pozzi, tombe, cantine, colombari. Testimonianze delle antiche civiltà che hanno abitato queste zone non sono solo presenti a Pitigliano ma in tutta la zona circostante, compresi i paesi di Sovana e Sorano. Lungo le vie Cave potrete infatti ammirare le necropoli etrusche. Meritano una visita il Palazzo Comitale degli Orsini e la vasta necropoli etrusca. Sovana fu un importante centro dal periodo etrusco fino al XII secolo. A partire dagli anni '60 del Novecento, importanti interventi di restauro e valorizzazione hanno ridonato a questo luogo quell'aura suggestiva che gli apparteneva. Vero gioiello architettonico è il Duomo, edificato nel IX secolo e ricostruito tra i secoli XI e XII. Resti della rocca aldobrandesca del XIII secolo. Su piazza del Pretorio troviamo il Palazzo Pretorio, la loggetta del Capitano, il palazzo dell'Archivio; la chiesa di S. maria Maggiore, palazzo Bourbon del Monte (XVI). La chiesa custodisce al suo interno affreschi di Andrea di Niccolò. Il Duomo rimaneggiato e alterato da interventi gotici fra XIII e XIV secolo. Sempre all'interno nella navata di destra si trova la tomba in travertino di S. Massimiliano a forma di urna con figura del defunto. Vasta necropoli i cui reperti di maggior rilievo sono la tomba della Sirena e la tomba Ildebranda. Per gli amanti dell'archeologia, nell'arco di 15/40 km, potete approfondire la conoscenza della misteriosa civiltà etrusca, visitando anche i musei e le necropoli di Tarquinia, Vulci e Cerveteri. Per degustare i piatti tipici e soprattutto dell' ottimo vino potete percorrere delle Strade del Vino di Maremma" delle colline di Maremma dove troverete tantissimi ristoranti, enoteche e soprattutto le cantine dei 6 vini DOC come il Morellino di Scansano ed il Bianco di Pitigliano. Itinerario consigliato il 14 giugno 2010 da Elisa Micheli autrice del blog Vivere la Toscana

Montepulciano, Chianciano terme e le terme di Bagno Vignoni

Primo giorno:

partenza al mattino, arrivo nella cittadina di Montepulciano e giro della città. All'ora di pranzo sosta all'Hosteria dell'Acqua Cheta per un pranzo a base di "pici"al ragù, tipica pasta locale e bistecca alla Fiorentina (qui è genuina e ne vale veramente la pena).

 Il pomeriggio, passeggiata a Chianciano Terme per un po' di shopping con pausa caffè al Bar Italia. Se vi capita di passare di fronte al Bar Marabissi sceglietevi dei dolcetti da riportare a casa, magari i famosi cantucci da mangiare con il vin santo.

Secondo giorno:

Al mattino partenza per Bagno Vignoni, visita alla cittadina e ai negozietti, spuntino veloce verso le 11.30 e, alle 13.00 entrata alle Terme.

Il mio consiglio è di passare mezza giornata alle Terme perché l'acqua è calda e, se ci state troppo, rischiate di uscirne troppo spossati, il relax va bene, ma se si esagera si cade in "letargo"!

La sera, sulla via del ritorno, cena al ristorante "43°parallelo", è un posto molto semplice e, proprio per questo ve lo consiglio vivamente.

Dove alloggiare:

Una sistemazione non troppo dispendiosa è l'Hotel Sant'Anna a Chianciano.

Se volete fare le cose in grande c'è l'hotel delle Terme di Bagno Vignoni. Oltre al confort, potete utilizzare la piscina termale per un'ora in più dopo la chiusura.

Umbria

Un week end in agriturismo Assisi, Spello, Todi o semplicemente tanto relax

Primo giorno:

partenza al mattino, arrivo all'agriturismo "Torreburchio" in località Bettona, pomeriggio di relax in piscina o, a scelta, passeggiata in mountain bike, oppure a pesca al laghetto sportivo. La sera, a cena, insistete per farvi portare gli antipasti assortiti.

Dopo cena, nella "dependance" dell'albergo c'è un bel salone accogliente e, in una madia, alcuni giochi da tavolo. Gioco consigliato: il "Taboo", io mi sono divertita da matti. Se volete giocare al "Trivial Pursuit", portatevi il dado da casa, perché la scatola in dotazione ne è sprovvista.

 

Secondo giorno:

I più dinamici potranno visitare Assisi, Spello e Todi, che sono molto vicine. Per gli altri, ancora relax in piscina.

Campania

Un week end nell'Isola d'Ischia: Forio e Sant'Angelo d'Ischia

Primo giorno:

L'ideale è riuscire ad arrivare a Forio per le 11 o mezzogiorno in modo da fermarsi al Bar La Lucciola per un cappuccino, una brioche oppure un aperitivo. Se non ci riuscite, un'altra ora buona per visitare Forio è il tramonto, con il sole che si tuffa nel mare.

Nel pomeriggio, visita alla cittadina di Sant'Angelo che è il luogo più incontaminato dell'isola. Le stradine sono chiuse al traffico e ci sono dei bei negozietti di ceramica e un paio di gelatai che fanno dei coni enormi.

La sera, il consiglio è di cenare al ristorante l'Arca, dove il piatto forte sono gli spaghetti ai pomodorini. Insistete con il proprietario per assaggiare le sue grappe particolari (al mirtillo, al basilico etc.)

 

Secondo giorno:

Giornata dedicata alla visita di un parco termale. Tre possibilità a seconda del tasso di benessere che si vuole acquisire:

Benessere massimo: le piscine del Tropical. Il parco non è eccezionale, ma è situato a Sant'Angelo e quindi non si deve prendere alcun mezzo di locomozione, solo salire alcune scale.

Benessere medio: una camminata fino al porto e potete prendere la barca che porta alle Terme di Afrodite. Il biglietto lo potete acquistare all'ufficio informazioni all'entrata del paese.

Benessere ottenuto con un po' di fatica: il Parco Termale Negombo. E' il massimo per i servizi resi, ma bisogna prendere un mezzo per andarci.

Avvertenze:

Se siete accompagnati da qualcuno che non ha bisogno di relax o che comunque non sa stare fermo, mandatelo a Nitrodi a prendere l'acqua della sorgente che è buonissima per fare degli impacchi al viso. Ci sono quasi più di 100 gradini da scendere e poi da risalire riportando le taniche d'acqua.

Dove alloggiare:

Pensione Casa Gerardo a Cava Grado.

l nostro intento è semplicemente di consigliare luoghi che noi, costantemente alla ricerca di evasione dalla "routine" quotidiana, abbiamo particolarmente apprezzato, o che sono stati particolarmente apprezzati da coloro che li hanno segnalati. Speriamo di aver dato buone indicazioni e ci scusiamo in anticipo per eventuali imprecisioni o cambiamenti che fossero intercorsi dalla data dei "sopralluoghi".
Saluti
il webmaster di dilloconunfiore

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