Alla scoperta del mondo dei fiori: la Camelia by Dilloconunfiore

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Il nome Camelia e' stato attribuito a questo fiore in onore del gesuita italiano Padre Camelli, che di ritorno dai suoi viaggi in Cina, Giappone e India importo' in Europa questo fiore nel 1740 circa.

In Italia tale fiore ebbe subito un'immediata fortuna, in particolare la "Camelia japonica" si adatto' facilmente al nostro clima e alla meta' dell'800 se ne conoscevano quasi 500 varieta' create dai giardinieri in tutta la penisola.

Il romanzo di A.Dumas "La signora delle Camelie" contribuisce a decretare il successo di questo fiore. Nel romanzo, la protagonista comunica i suoi sentimenti indossando camelie rosse o bianche. Si diffonde la moda e, cosi' come per il tulipano, anche per la camelia l'entusiasmo sale alle stelle.

Oggi la moda delle Camelie sembra un po' in declino. Al fiore vengono comunque dedicate feste all'inizio della primavera. Le piu' importanti sono quella che si celebra in Svizzera a Locarno e quella di Velletri, vicino Roma.
La Camelia non e' coltivata esclusivamente a fini ornamentali, infatti le foglie di una particolare specie di camelia la "camelia sinensis" sono utilizzate per la produzione del te'. La famosa bevanda nacque infatti in Cina nell'800 a.C. dal raccolto delle foglie di questa pianta che li' cresceva spontaneamente e che solo nel 600 d.C. comincio' ad essere coltivata per l'Imperatore.

LE CAMELIE: CRITERI DI PIANTUMAZIONE E COLTIVAZIONE

A cura di Giulio de Fiore, giardiniere-curatore di giardini storici e consulente tecnico del Giardino Romano

TERRENO di COLTURA

Le camelie sono piante acidofile. Prediligono suoli sciolti, freschi, profondi, con pH neutro acido (4,5-6) e preferibilmente non calcarei. Il terriccio di coltura sarà composto da torba bionda (35%), terriccio di scopa e/o erica (30%), terriccio concimato organico (5%), perlite (10%), pomice vulcanica (20%). Ad esso, sarà aggiunto all’impianto concime organico ricco d’azoto per favorire lo sviluppo vegetativo.

La buca, eseguita a mano, sarà foderata da tessuto n/tessuto permeabile con funzione drenante e di protezione del pane radicale originale.
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  • Drenaggio: perlite+pomice
  • Tessuto n/tessuto
  • Terriccio di coltura

    IRRIGAZIONE ed ESPOSIZIONE

        L’acqua prevalentemente ricca di calcio tende a rendere difficile l’adattamento di questo genere vegetale. Tuttavia, alcuni accorgimenti tecnici possono by-passare codeste difficoltà, facilitando il loro attecchimento. E’ quindi auspicabile dotare di un filtro anticalcare a ioni attivi (di facile reperibilità) il rubinetto d’acqua più prossimo al gruppo vegetale di riferimento.

    Tali considerazioni ci orientano alla scelta del luogo finale d’impianto ovvero in un ‘posto’ ove le piante possano ricevere, indipendentemente dalla rigorosa preparazione del terreno di coltura, quel tanto di riparo dal sole diretto da farle prosperare in piena terra senza doverle irrigare frequentemente ed apportare dosi di calcio non richieste.

    Attenzione: le cultivars di colore bianco, bianco rosa si adattano a posizioni più ombreggiate (a ridosso dei muri, sottobosco, ecc). Le cultivars con colore più acceso (rosso, cremisi, variegate), invece, gradiscono qualche ora di luce diurna evitando sempre l’esposizione diretta che può causare danni al fogliame (ustioni, ecc).
    Una seconda concimazione è prevista (e consigliata) nel periodo di post-fioritura ovvero marzo/aprile a base di un concime completo a base organica in ragione di 1kg/mc di terriccio di coltura. Concimi preferiti dalle camelie sono la cornunghia (farina d’ossa macinata) e letame maturo e ben stagionato

    CIMATURE/POTATURE

    Fino al secondo anno dall’impianto, le camelie non saranno potate in modo che esse possano adattarsi naturalmente nel portamento e nella forma. Dopo questo periodo, le potature avranno cadenza annuale e sarà eseguita dopo il periodo di fioritura. Gli interventi saranno più o meno energici in relazione allo sviluppo della pianta e alle naturali tendenze delle cultivar in esame.

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