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piccola rassegna di arte floreale selezione di notizie mostre eventi e recensioni a cura di dilloconunfiore

Marzo 2011: tornano gli Impressionisti a Milano

impressionisti-a-milano-header (72K) Impressionisti: i capolavori della collezione Clark
Milano - Palazzo Reale - Piazza Duomo
Dal 2 marzo al 19 giugno 2011
Per la prima volta esposte 73 opere provenienti dallo Sterling and Francine Clark Art Institute, USA
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1 marzo 2011 - In un momento storico in cui, ormai, non ci si "impressiona" piu' di nulla, ecco, finalmente, arrivare dall'ottocento un gruppo di artisti assolutamente "rivoluzionari" che emozionano, fanno sognare, suscitano entusiasmo, tripudio di folla, evviva, in una Milano sempre indaffarata e di fretta, arrivano gli impressionisti e, sicuramente, lasceranno un segno non indifferente. La mostra si apre domani, 2 marzo, e restera' aperta fino al 19 giugno, poi, i capolavori della collezione Clark continueranno a girare il mondo, saranno ospitati a Giverny, in Spagna, a Londra, in Cina e in Giappone.
La meravigliosa collezione in mostra a Palazzo Reale si deve all'attivita' e alla passione per l'arte dei coniugi Sterling e Francine Clark che, in 40 anni, viaggiando fra New York e Parigi, acquistarono dipinti oggi inestimabili di autori impressionisti francesi, ma anche di altri autori appartenenti ad altre correnti pittoriche. Crearono un museo nella loro cittadina, Williamstown nel Massachusetts, un paesino di 8000 anime che dista tre ore di cammino da New York e tre ore di cammino da Boston, ma che ogni anno conta circa 250.000 visitatori l'anno che vi fanno tappa da tutto il mondo per ammirare la prestigiosa Collezione Clark.
il museo Sterling e Francine Clark: la parete dedicata a Renoir
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E per gli amanti dei fiori? L'emozione dei quadri naturalistici...
Impressionismo: un gruppo di artisti che, per primi, lasciarono gli atelier per dipingere nei campi, a contatto con la natura. Assolutamente rivoluzionari per l'epoca, ritraevano oche, cipolle, contadini, papere e, naturalmente fiori. La mostra presenta, insieme a paesaggi e distese fiorite fra le piu' famose, "le Peonie" di Renoir, "le Dalie" di Berthe Morisot, il "Vaso di Rose" di Manet. Nella sezione "Natura" "Vaso e piatto con rose" di Henry Fantin Latour. Nella sezione dedicata ai piaceri "Crisantemi" di James Tissot, la "Ragazza con il ventaglio" di Renoir e...lontane dai temi floreali, ma assolutamente emozionante "ballerine nella classe di danza" di Degas

Informazioni utili per la visita alla mostra degli Impressionisti a Milano

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Sede Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12 – Milano
Date al pubblico - dal 2 marzo al 19 giugno 2011

Siti web www.impressionistimilano.it www.comune.milano.it/palazzoreale
Informazioni e prevendita biglietti Infoline 199 500 200 (dal lunedì al venerdì dalle8.00 alle 20.00 e sabato dalle 8.00 alle 13.00) Biglietteria on line www.vivaticket.it
Orari- Tutti i giorni 9.30-19.30 Lunedì 14.30-19.30 Giovedì e sabato 9.30-22.30 La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti- Intero € 9,00 Ridotto € 7,50 Ridotto scuole € 4,50 Diritto di prevendita Singoli e gruppi € 1,50 Scuole € 1,00
Prenotazioni Scuole e Gruppi – Visite guidate- AD ARTEM T 02 6597728 info@adartem.it (dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, lunedì dalle 9.00 alle 13.00)
Visite riservate ed eventi in mostra Per associazioni, gruppi e aziende è possibile prenotare visite riservate alla mostra attività di Corporate Hospitality nelle sale di Palazzo Reale Per informazioni: Arthemisia Group, Marella Janni, mj@arthemisia.it

Descrizione e dettagli della mostra Impressionisti Capolavori della collezione Clark


Dopo 11 anni Milano tornerà ad ospitare la grande pittura impressionista. Accadrà da marzo 2011, quando Palazzo Reale aprirà le porte, per la prima volta in assoluto in Italia, 73 opere provenienti dallo Sterling & Francine Clark Art Institute di Williamstown, in Massachusetts. Sarà Palazzo Reale di Milano la prima tappa dell’eccezionale e inedito tour mondiale dei capolavori della Lo Sterling and Francine Clark Art Institutefamosa collezione americana del Sterling and Francine Clark Art Institute, di Williamstown, Stati Uniti, che comprende grandi opere francesi del XIX secolo, con stupendi dipinti di Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet, Edgar Degas, Édouard Manet, Berthe Morisot e Camille Pissarro. La mostra Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark si terrà dal 2 marzo al 19 giugno 2011 e conterà 73 opere dei maestri francesi dell’Ottocento. Successivamente la collezione Clark sarà ospitata in Francia, al Musée des Impressionnismes di Giverny, dal 13 luglio al 31 ottobre 2011, in Spagna, alla CaixaForum di Barcelona, dal 18 novembre 2011 al 12 febbraio 2012, e proseguirà nei maggiori musei di tutto il mondo. L’evento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, vanta il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri ed è organizzato dallo Sterling and Francine Clark Art Institute, insieme a Palazzo Reale e Arthemisia Group. La mostra nasce dalla collaborazione internazionale tra Arthemisia Group - nota per le grandi produzioni internazionali -, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e lo Sterling and Francine Clark Art Institute. Grazie a questa intesa l’Italia è stata scelta come prima sede dell’eccezionale tour.
La collezione Clark
impressionisti-collezione-clark-2 (22K)Esattamente un secolo fa, nel 1911, l’americano Robert Sterling Clark si trasferiva a Parigi, dopo una giovinezza ricca di avventure e di successi. La passione per l’arte, condivisa dalla moglie Francine, si traduce in una attività di collezionismo di grande sensibilità: capolavori sceltissimi di maestri rinascimentali, attenzione alle cosiddette arti applicate, sostegno ai pittori americani, e, soprattutto, una approfondita e accurata selezione di dipinti francesi dell’Ottocento. Sterling e Francine Clark vivevano a Parigi, al centro della vita culturale e del mercato artistico; pertanto le loro scelte non si basavano - come per altre collezioni d’oltre Atlantico - su segnalazioni estemporanee o opportunità casuali, legate a occasionali viaggi in Europa. Al contrario, i coniugi Clark hanno costruito una collezione di emozionanti dipinti impressionisti (Monet, Manet, Pissarro, Sisley, Degas e il prediletto Renoir), ma hanno altresì allargato il campo ai precursori, agli sviluppi e al seguito del movimento impressionista, lungo l’arco di tre generazioni di artisti tra il 1830 e il 1900, ovvero da Corot a Bonnard. La mostra propone questa caratteristica peculiare della collezione Clark, presentando una ricca selezione delle opere più importanti: dipinti di grande poesia, in alcuni casi assoluti capolavori, sono parte integrante di un organico percorso che non “isola” le gemme, ma al contrario le inserisce in uno sviluppo di stili, di movimenti, di ricerche. Per questo, accanto e intorno alle opere degli Impressionisti si trovano dipinti degli artisti che hanno costituito le premesse immediate per la nascita della nuova pittura “indipendente”; non mancano i rivali (come gli esponenti della tradizione accademica) e gli artisti che, alla fine del XIX secolo, hanno proposto nuovi scenari e soluzioni originali, come ad esempio Gauguin e Toulouse-Lautrec.
Il percorso espositivo
Il percorso, articolato in dieci sezioni tematiche dedicate a diversi soggetti e situazioni, si apre con un prezioso nucleo di dipinti strettamente legati alla nascita dell’impressionismo. Impressione (un termine coniato quasi casualmente da Monet) è il titolo del primo capitolo introduttivo, dove si propone un confronto serrato e ad altissimo 08_Caillebotte_La_Senna_ad_Argenteuil_b (23K)livello tra i paesaggi di Monet, Pissarro e Sisley, i fiori di Manet, Renoir e della Morisot, e i volti evocati da Renoir: tutte opere che aiutano a comprendere le caratteristiche dello stile, della tecnica e della poesia impressionista. La seconda sezione è dedicata alla Luce, “materia” fondamentale per la pittura impressionista, e protagonista assoluta dell’immagine di Parigi (non a caso ribattezzata la “Ville Lumiére”). La luce della pittura en plein air risplende soprattutto sui paesaggi (ed ecco le opere di Monet, Pissarro e lo straordinario Tramonto, 1879 o 1881, di Renoir), ma viene interpretata con estrema sensibilità anche nelle “nature morte”, in questo caso da Sisley e da Renoir. Natura, Mare, Città e campagna sono le sezioni centrali della mostra e sono strettamente concatenate fra loro; in tutte queste sezioni i dipinti impressionisti sono messi a confronto con opere appartenenti ad altri movimenti artistici. Nella sezione dedicata alla natura, si può comprendere come l’eleganza di Corot e le ricerche di Theodore Rousseau costituiscano una premessa importante per gli esiti di Monet, mentre lo splendido angolo della Senna ad Argenteuil (1892 circa), dipinto da Caillebotte, costituisce un raffinato caso di sviluppo post-impressionista. Le splendide marine di Jongkind e Boudin offrono un punto di confronto diretto con due capolavori di Monet ispirati alle coste della Normandia, mentre nella sezione dedicata al dialogo tra città e campagna sarà una sorpresa incontrare una fremente scena parigina, Attraversando la strada (1873 -1875) di Boldini. Se Parigi è lo scenario privilegiato per le ricerche e le proposte artistiche, una sezione di grande importanza è quella dedicata ai Viaggi dei pittori: momento irrinunciabile per arricchire le esperienze visive, per mettersi a confronto con vedute storiche o per scoprire nuove emozioni. E’ questa la sezione più “italiana”: città e paesaggi del nostro Paese vengono ammirati da Corot (Castel Sant’Angelo, Roma, 1835 -1840, e Bagnanti delle Isole Borromeo, 1865 - 1870, sul Lago Maggiore) e da Renoir (Venezia, Palazzo Ducale e La baia di Napoli, sera del 1881): ma non mancano temi orientali, come la scena egiziana descritta da Gerôme.
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Da questa sezione si passa naturalmente a quella dedicata alla Società, per vedere come l’arco espressivo della pittura francese del secondo Ottocento si allarghi a ogni ambito sociale. Ecco la Pastorella: pianura di Barbizon, prima del 1862, di Millet accanto alla giovane viaggiatrice Louise Harduin (1831) di Corot; l’animazione de Il Porto di Rouen: scarico di legname (1898) osservata da Pissarro accanto al tranquillo Interno ad Arcachon (1871) di Manet; le eleganti dame di Stevens e di Boldini accanto alla prostituta in Attesa (1888 c.) dei clienti di Toulouse-Lautrec. La sezione successiva è dedicata al Corpo. Il Mercato di schiavi (1866) di Gerôme propone una esotica sensualità, e apre la riflessione sul soggetto più “classico” dell’arte: l’immagine del corpo umano. Tra l’accademica perfezione di Bouguereau e la rigogliosa sontuosità della Bagnante bionda (1881) di Renoir, Berthe Morisot inserisce un tocco prezioso di sensibilità femminile. Avvicinando ulteriormente il rapporto con i soggetti, dal “corpo” si passa ai Volti di personaggi, e dietro a ogni volto c’è una storia. Ad alcuni autoritratti (Degas, Renoir) si associano personaggi di diverso genere, da Il Giardiniere dell’artista (1893) di Carolus-Durand alla Ragazza che lavora all’uncinetto (1875 c.) di Renoir, il primo quadro acquistato dai coniugi Clark, fino alla solenne Carmen (1884) ritratta da Toulouse-Lautrec nella sua energica, disincantata eppure a suo modo nobile realtà. La mostra si conclude con un capitolo dedicato ai Piaceri. Il primo, e forse il più importante, è sottinteso: il piacere del collezionismo, da parte di Sterling e Francine Clark, evocato dal dipinto di Daumier con i Collezionisti di stampe (1860 – 1863 c.), coniugato con il piacere di condividere con il pubblico i capolavori del loro museo. In questa sezione conclusiva incontriamo i gusti raffinati di Degas, che prediligeva le corse ippiche a Longchamp e le ballerine dell’Opéra, con il profumo dei fiori (e delle fanciulle che li accompagnano) di Tissot e di Renoir; il brivido esotico evocato da Gerôme e l’intima gioia che ci può dare un cagnolino descritta da Bonnard. Si riassume così, attraverso opere di grande bellezza, il senso di una collezione che ha come fulcro gli impressionisti come straordinario momento di una storia incessante di idee, di gusto, di poesia.

Mostra di Monet e il tempo delle ninfee: Milano 2009

Monet IL TEMPO DELLE NINFEE
Milano, Palazzo Reale
30 aprile -27 settembre 2009

Claude Monet Nymphéas. Effet du soir, 1897 c. Huile sur toile, 73 x 100 cm Paris, Musée Marmottan Monet (Inv. 5167) Rif. Bridgeman MMT 154665
Una grande mostra promossa dal Comune di Milano - Cultura a Palazzo Reale, per una visione nuova dei capolavori che Claude Monet ha dipinto nel "tempo delle ninfee", entrando con la sua nuova arte nel cuore del Novecento

Grazie al più grande prestito mai concesso all'estero dal Museo Marmottan Monet, la mostra si sviluppa intorno a 20 grandi tele che il padre dell'impressionismo ha dedicato allo studio del suo giardino di Giverny nell'ultima stagione della sua vita e della sua ricerca artistica. Nel 1890 Claude Monet acquista la casa e il giardino di Giverny, lungo la Senna, a nord di Parigi. Ha cinquant'anni ed è l'esponente più rappresentativo dell'Impressionismo, il padre del movimento a cui aveva dato anche il nome, chiamando "impressioni" i suoi primi quadri, e che aveva cambiato la storia dell'arte in Francia e in Europa. Quella dei giardini è una passione della prima ora, che Monet ha già vissuto a Vétheuil e poi ad Argenteuil. Ma Giverny è finalmente il sogno di una vita, il suo vero grande progetto. Nella casa di Giverny Monet vivrà il resto della sua lunga vita, cercando senza sosta di realizzare quella che considera l'opera d'arte in assoluto più importante: il suo giardino. Accanto al giardino francese, con i fiori che ha piantato in un primo tempo, con fatica e tenacia e perfino con l'aiuto del presidente Clemenceau, costruirà un giardino acquatico e, in uno stagno, circondato da cotogni, felci, salici, rododendri e azalee, metterà a dimora le più diverse specie di ninfee: è il suo giardino giapponese, oggi il più visitato al mondo. Claude Monet Nymphéas, 1914-1917 Huile sur toile, 200 x 200 cm Paris, Musée Marmottan Monet (Inv. 5115) Rif. Bridgeman MMT 82359Quegli anni, dall'ultimo decennio dell'Ottocento al 1926, saranno per Monet il tempo delle ninfee, quello a cui è interamente dedicata la mostra allestita nelle sale nobili di Palazzo Reale a Milano. Il cuore del percorso espositivo è costituito da 20 capolavori di Monet, mai usciti in questa quantità e qualità dal Museo Marmottan: venti grandi tele che Monet ha dipinto tra il 1887 e il 1923 e che ci restituiscono il percorso che lo ha portato a cercare di trasferire, dal suo giardino alla sua arte, i salici piangenti, le ninfee, i ponti giapponesi, i fiori di ciliegio e gli iris che lo popolano. Realizzate nei primi due decenni del secolo, mentre si affermavano il Cubismo e le avanguardie, le ninfee di Monet sono l'atto potente di un genio artistico che va oltre il proprio tempo e che dalla lontana invenzione della pittura en plein air oltrepassa tutta la cultura successiva. Le ninfee sono il punto di arrivo di una utopia progettata e realizzata nell'ultima stagione della vita, di un'idea totalizzante di rifondazione della pittura che, partendo dai colori vivi e dai paesaggi senza orizzonte delle stampe giapponesi si pone come uno dei grandi contributi alla pittura moderna, non inferiore, come affermerà Picasso nel 1944, a quello di Cézanne. Saranno infine i grandi artisti dell'Espressionismo astratto, da Pollock in poi, a darci l'idea definitiva della grandezza di Monet nel tempo delle ninfee. Accanto alle sue grandi tele, la mostra presenta una ampia e interessantissima documentazione fotografica, con le immagini coeve del giardino di Giverny. "I pannelli delle Ninfee ci mostreranno [Monet]" scrive George Clemenceau (1841-1929), amico e grande figura politica e intellettuale francese "perdutamente teso verso la realizzazione dell'impossibile. Dalla sua mano fremente si slanciano razzi di trasparenze luminose, che fanno scoccare, nell'impasto grasso, nuovi fiammeggiamenti di chiarore. Il genio non sta meno nell'offensiva dei pennelli sulla tela che nel rimescolamento della paletta multicolore ove Monet coglierà tutto a un tratto, con un gesto risoluto, le gocce di una rugiada di luce di cui farà elemosina agli elementi, che non si preoccupano di conservarla. Da vicino, la tela sembra in preda a un baccanale di colori scorretti, che, dal giusto punto di vista, si ordinano, si sistemano, si associano per una delicata costruzione di forme interpretative nella precisione e nella sicurezza dell'ordine luminoso". Non poteva mancare un richiamo all'arte giapponese che ha un ruolo determinante in questa stagione della vita e della ricerca artistica di Monet. In mostra sono infatti esposte (a rotazione per ragioni conservative) 56 stampe di Hokusai e Hiroshige, provenienti dal Museo Guimet di Parigi, grazie ad una eccezionale partnership tra le due grandi istituzioni francesi. Monet non è il solo pittore ad essere influenzato dalle produzioni giapponesi che ormai circolavano in Europa, ma è sicuramente tra loro il maggiore collezionista con 276 stampe nella tradizione ukiyo-e. Il suo maggiore interesse è la lettura del paesaggio e della natura attraverso un loro frammento e la serialità delle vedute, in particolare quelle del Monte Fuji e dei fiori di Hokusai, così come quelle delle acque e dei ponti di Hiroshige. Il confronto tra l'idea di paesaggio nell'arte giapponese e le opere del Maestro è infine completato dall'esposizione di una serie di preziose fotografie dell'Ottocento, dipinte a mano, di giardini giapponesi.

Claude Monet Les agapanthes, 1914-1917 Huile sur toile, 200 x 150 cm Paris, Musée Marmottan Monet (Inv. 5121)Rif. Bridgeman MMT 154664Informazioni: MONET: IL TEMPO DELLE NINFEE Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo, 12) 30 aprile - 27 settembre 2009

Orari da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 19.30 lunedì, dalle 14.30 alle 19.30 giovedì, dalle 9.30 alle 22.30 la biglietteria chiude un'ora prima Biglietti Euro 9 intero Euro 7,50 ridotto per gruppi di almeno 15 persone, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti fino a 26 anni, portatori di handicap, forze dell'ordine non in servizio, insegnanti, titolari di coupon e convenzioni, possessori di CartaViaggio Trenitalia e del biglietto ferroviario Eurostar AV Italia con destinazione Milano (valido entro 4 giorni dall'emissione). Euro 4,50 ridotto speciale per gruppi scolastici di ogni ordine e grado Gratuito per minori di 6 anni.
Ulteriori informazioni: www.mostramonet.it


 




Tutte le notizie e immagini sulle mostre piu' importanti in Italia e immagini di pop art contemporanea in vendita le troverete sul nostro blog Collezioni d'arte

Impressionisti a Milano: le iniziative del mercoledi
Continua con grande successo la mostra "Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark" al Palazzo Reale di Milano e le iniziative in programma ogni mercoledì fino al 19 giugno 2011
PAUSA PRANZO AD ARTE
Gli affamati d’arte possono saziare la loro curiosità e il loro desiderio di conoscere e scoprire i capolavori di Renoir, Degas, Manet e Monet con visite guidate ad hoc nel corso della loro pausa pranzo. Ore 13.15? (Durata 45 minuti)
IN MOSTRA CON IL PASSEGGINO
Anche le mamme con i loro bambini possono avere libero accesso alla mostra. ogni mercoledi' Ore 15.00 (Durata 1 ora)
LETTURE IMPRESSIONISTE
Gli impressionisti con la loro pittura hanno sovvertito il mondo dell'arte. Questa rivoluzione è stata talmente profonda da ripercuotersi anche sugli scrittori loro contemporanei: scopriamo insieme attraverso alcuni brani di romanzi dell'epoca qual era l'atmosfera culturale e quali le idee innovative che scuotevano gli animi. Ore 16.00 (Durata 75 minuti)
TUTTI I MERCOLEDì, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
€ 15,00 (ingresso, attività e microfonaggio)
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Ad Artem - info@adartem.it T 02 6597728 (dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, lunedì dalle 9.00 alle 13.00)

In occasione della mostra
Impressionisti CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE CLARK Milano, Palazzo Reale fino al 19 giugno 2011 a cura di Richard Rand
VISITE GUIDATE E LABORATORI DIDATTICI PER FAMIGLIE E BAMBINI laboratori_didattici_mostra_impressionisti_milano (64K)
VISITE-LABORATORIO (Famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni) Guardiamo da vicino e da lontano la pittura impressionista, per scoprire i segreti dei colori e delle pennellate dei grandi maestri.? Lungo il percorso saranno scelti alcuni particolari delle opere ammirate, e in laboratorio, si cercherà di imitare i rapidi tocchi di pennello utilizzati dagli artisti. ?? Prenotazione obbligatoria Tutti i sabati e il 26 e 27 Aprile € 12,00 (ingresso e attività)
VISITE IN MOSTRA (Famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni) Osservando campi di tulipani al tramonto, mari in tempesta, nobili dame nei loro salotti, ballerine e corse di cavalli i visitatori avranno modo di imparare “a vedere ciò che guardano, e a guardare ciò che vedono”.?? Prenotazione obbligatoria Tutte le domeniche € 10,00 (ingresso e attività) laboratori_didattici_mostra_impressionisti_milano_2 (67K)
VISITE IN MOSTRA (Famiglie con bambini dai 3 ai 5 anni) Attraverso una divertente caccia al particolare tra i quadri della mostra, si conosceranno i pittori impressionisti, e le tecniche con cui realizzavano i loro capolavori. Oggetti e immagini da guardare e toccare alla ricerca delle opere di Monet, Degas e Renoir. Prenotazione obbligatoria Tutte le domeniche Adulti € 10,00 (ingresso e attività) Bambini € 5,00 (ingresso gratuito e attività)
INIZIATIVE PER RAGAZZI Ragazzi dagli 11 ai 15 anni Sterling Clark, uomo all'avanguardia, che rifiutava le regole così come facevano gli artisti che sceglieva per la sua collezione: ripercorrendo la sua straordinaria raccolta, rivivremo i modi indisciplinati con i quali i pittori impressionisti irruppero sulla scena dell'arte, la loro voglia di rivoluzione, i loro rapporti con la letteratura e la musica, che hanno cambiato per sempre le impressioni sull'arte. Prenotazione obbligatoria Tutte le domeniche € 10,00 (ingresso e attività)
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Ad Artem - info@adartem.it T 02 6597728 (dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, lunedì dalle 9.00 alle 13.00)